PSICOTERAPIA
COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
La psicoterapia cognitiva nasce dalle riflessioni e dagli studi di Albert Ellis che formulò l'ipotesi secondo la quale alla base dei disturbi psicopatologici ci sono dei contenuti mentali disfunzionali (idee irrazionali) e che la terapia deve essere orientata a modificare tali convinzioni e le loro implicazioni sulla quotidianità.
Nel corso della nostra crescita fisica e psicologica, a partire dall'osservazione e dall'interazione con l'ambiente che ci circonda, facciamo nostri una serie di modelli cognitivi che ci permettono di elaborare credenze, rappresentazioni e convinzioni sul sé, sugli altri e sul mondo. Questi pensieri sono in sintonia con le emozioni perché le determinano e in qualche modo ne vengono a loro volta influenzati. Le difficoltà emotive sono dunque influenzate da ciò che pensiamo rispetto alla realtà che ci circonda.
Pensieri ed emozioni sono strettamente legate anche al comportamento: ciò che pensiamo e ciò che proviamo determinano in noi una reazione che ci porta a comportarci in un modo piuttosto che in un altro.
I disturbi emotivi potrebbero essere visti come circoli viziosi tra idee irrazionali, emozioni negative e comportamenti disfunzionali che mantengono la sofferenza nel tempo e non permettono di creare le condizioni per una risoluzione.
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La terapia cognitivo-comportamentale, inoltre, è:
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fondata scientificamente;
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orientata allo scopo (definizione chiara di obiettivi realistici);
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focalizzata sulle difficoltà attuali:
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basata sulla collaborazione attiva tra terapeuta e paziente:
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mirata a rendere il paziente terapeuta di se stesso.
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